Nell’anamnesi relativa alla persona, emerge molto spesso che il dolore riferito è più intenso da una perte rispetto all’altra.
Quindi siamo in presenza di un “pieno” (in giapponese, jitsu) laddove c’è dolore, irrigidimento, contrazione in evidenza e di un “vuoto” (kyo) laddove c’è una mancanza di energia che risulta invece nascosta, profonda.
In questo caso trattare il sintomo (pieno) porta a scarsi risultati (anche se verrebbe spontaneo intervenire proprio là dove il dolore si manifesta) perchè ciò equivale ad intervenire sul jitsu (sintomo) senza aver soddisfatto il suo kyo (mancanza); Il kyo è ancora nascosto al suo interno e in breve tempo tenderà a ricreare lo stesso jitsu in risposta al suo kyo non riconosciuto.
Shizuto Masunaga sostiene che il kyo (bisogno) deve essere soddisfatto per avere un effetto positivo sulla condizione jitsu (sintomo). Occorre muovere il ki (energia) verso la condizione kyo per poter ripristinare l’equilibrio iniziale (omeostasi); perciò è opportuno intervenire stando leggeri (tonificazione) sulla zona che scarseggia di vigore (carenza) ed essere più energici (dispersione) sulla zona dolorante.
LORENZO BIROLI
Specialista del Massaggio
Cupping
Counselor
Discipline bio-naturali
TCI Trainer
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